La Scuola delle Energie di ENEA sta sperimentando un nuovo strumento dedicato al risparmio energetico in edilizia: la serra bioclimatica.
Si tratta di un sistema ad alta efficienza energetica in grado di captare l’energia solare e veicolarla all’interno dell’edificio, contribuendo in questo modo alla climatizzazione passiva degli ambienti.
La struttura in sé non è una novità, ma Enea ha aggiunto al progetto delle caratteristiche che hanno sposato la serra bioclimatica con un orto domestico idroponico (ossia che non necessita di terreno). Un sistema di monitoraggio microclimatico permette inoltre agli esperti Enea di misurare temperatura, umidità e radiazione solare.
SERRA BIOCLIMATICA: COME FUNZIONA?
Le serre bioclimatiche sono a livello architettonico dei “semplici” spazi realizzati con infissi e vetri, che possono essere integrati o confinanti con un edificio. Il loro scopo è quello di raccogliere e conservare l’energia solare per contribuire al riscaldamento domestico, offrendo nel contempo spazio abitale.
Il sistema non deve essere confuso con le tradizionali verande. Per essere considerata una serra bioclimatica a tutti gli effetti, infatti, la struttura necessita di un orientamento definito (nell’arco tra sud-est e sud-ovest), precisi requisiti tecnici e materiali ad hoc che permettano l’irraggiamento solare limitando la dispersione termica. Nel dettaglio, la serra deve avere un rapporto tra superficie vetrata e superficie totale di almeno 7:1 e dimostrare la sua funzione di riduzione della domanda di energia primaria per il riscaldamento in una misura del 10 per cento o più. Inoltre, è essenziale che abbia sistemi di ombreggiatura mobili (e non fissi) e che sia dotata di un’ampia apertura: in questo modo infatti è possibile evitare il surriscaldamento estivo. Altro requisito imprescindibile, la serra solare non deve essere riscaldata dal sistema di climatizzazione dell’abitazione e i locali ad essa collegati devono rispettare i criteri di aerazione e illuminazione naturale diretta previsti per legge.
Il vantaggio di queste strutture è prima di tutto quello di dare una mano al contenimento dei consumi (si calcola un guadagno energetico durante la stagione invernale di almeno il 20 per cento). Un altro dei punti a suo favore è che viene considerata tra gli interventi di risparmio energetico in edilizia in grado di accedere agli ecobonus. In altre parole, la sua realizzazione si può usufruire della detrazione Irpef con aliquote fino al 65% sui costi dell’intervento.
SERRA SOLARE DI ENEA
Il sistema realizzato è di di tipo convettivo: lo scambio d’aria con lo spazio abitabile avviene attraverso la finestratura che divide la serra posta sulla terrazza dall’ambiente interno e che d’inverno viene aperta per convogliare l’aria calda raccolta di giorno all’interno dell’abitazione.
Ad arricchirne estetica e funzionalità è l’orto idroponico che si trova al suo interno con l’obiettivo di coltivare un vero e proprio orto casalingo, che grazie ai fenomeni fotosintetici e traspirativi delle piante, riduca le emissioni di CO2 della casa e favorisca il raffrescamento dello spazio abitato nei periodi estivi.
Il progetto prevede, in una prima fase, di individuare le piante con una maggiore traspirazione e quindi di monitorarle nel periodo estivo del test per verificare la riduzione della temperatura interna e calcolare l’effetto sulla spesa energetica per la climatizzazione.
Tra gli obiettivi della sperimentazione, i ricercatori puntano anche a verificare l’opportunità di una collocazione sul lato nord della casa – dove l’impianto potrebbe rappresentare uno ‘spazio cuscinetto’ per aumentare l’isolamento termico dell’appartamento nei periodi invernali – valutando il suo contributo al miglioramento della classe energetica, e quindi all’innalzamento del valore di mercato dell’abitazione.
INQUINAMENTO
Ogni italiano spende in media 1.535 euro l’anno in più a causa dell’inquinamento dell’aria. E l’Italia è fanalino di coda in Europa come evidenziato in un rapporto dell’European Public Health Alliance (EPHA), un ombrello di organizzazioni no profit attive nella salute pubblica con oltre 80 membri in più di 20 paesi. Lo studio è il più vasto mai condotto fino ad ora in questo ambito.
In pratica, i ricercatori dell’EPHA hanno provato a quantificare il valore monetario di fenomeni di morte prematura, delle cure mediche, delle giornate lavorative perse e di altri costi sanitari legati ai tre inquinanti atmosferici che causano la maggior parte delle malattie e dei decessi: particolato (PM), ozono (O3) e biossido di azoto (NO2). Un recente studio dell’Agenzia ambientale europea descriveva le dimensioni del fenomeno: l’inquinamento dell’aria rimane la principale minaccia ambientale per la salute degli europei, con oltre 400.000 morti premature dovute dovute allo smog ogni anno.
Il rapporto scende anche a un livello di dettaglio più basso e restituisce uno spaccato della realtà italiana. La classifica dei costi pro capite annuali delle città della penisola può riservare qualche sorpresa. Guida la lista Milano, con più di 2.800 euro a testa. Ma è tallonata da Padova, Venezia e Brescia (2.100-2.400 euro). Poi Torino, Parma e Verona. Chiudono la top ten Bergamo, Cremona e Pavia.
Il 18 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato approvato il ddl del Bilancio 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, gli strumenti che compongono l’attesa manovra economica. I provvedimenti sono tradotti sul piano contabile nel Documento programmatico di Bilancio (DPB)
All’interno del Documento programmatico di Bilancio 2021 è ribadita l’intenzione di “rilanciare la crescita del Paese in chiave di sostenibilità ambientale e sociale Attraverso una lunga lista di misure a sostegno sia delle famiglie che delle imprese.
In realtà il testo non riporta grandi novità in merito alla transizione ecologica se si esclude la proroga a tutto il 2021 degli ecobonus per l’edilizia. Nel dettaglio il Governo prevede di prorogare fino al 31 dicembre del prossimo anno:
• la detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per interventi di recupero edilizio;
• la detrazione delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, con le stesse aliquote previste per il 2020 (50% per infissi, biomassa e schermature solari, 65% per le rimanenti tipologie);
• la detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per l’arredo di immobili ristrutturati. la detrazione con aliquota del 90% delle spese sostenute per le opere di rifacimento delle facciate degli edifici (il cosiddetto Bonus facciate);
• la detrazione Irpef 36% delle spese sostenute per le opere di sistemazione a verde, coperture a verde e giardini pensili (Bonus Verde).
Il documento ricorda anche come il Governo abbia lanciato il Bonus Mobilità per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, e veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica; incentivo che dal 2021 al 2024 potrà essere ottenuto solo a fronte della rottamazione di un vecchio veicolo. In questo campo è in fase di studio l’introduzione di misure per “potenziare il sostegno alla ricerca e alla prima industrializzazione nei campi dei sistemi alternativi di propulsione, delle batterie ed altri componenti per veicoli a bassa emissione ed elettrici”.
TRANSIZIONE ECOLOGICA
La transizione ecologica è dietro l’angolo. Ma ancora facciamo fatica. Una mano – in una sorta di patto non scritto, al di là del Piano nazionale integrato energia e clima – dovrebbe arrivare dal gas prima, e dall’idrogeno dopo; in una specie di staffetta temporale. Sullo sfondo il Recovery fund, e tutto quello che implica con l’arrivo delle risorse. E’ il quadro che emerge ragionando sugli spunti – messi in campo dalle grandi aziende dell’energia del nostro Paese, come Snam, Enel, Acea, Italgas, A2a, ma anche dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli – di cui si è discusso nel corso dell’Energy talk ‘Energia e imprese, operazione Green deal’, organizzato da Rcs academy.