CHIESA SCONSACRATA S. SIMONE AI CORONARI

Affascinante chiesa sconsacrata del XII secolo, nel rione Ponte a Roma ad un passo da Piazza Navona, in via di San Simone
con destinazione d’uso a locale commerciale C1.
Architettura e decorazione
La Chiesa Medievale risalente al XII secolo, preceduta da una scalinata d’ingresso si trova interposta tra due corpi laterali ed ha nel suo edificio un altezza interna di circa 7 metri mentre uno sviluppo complessivo dell edificio di 3 piani fuori terra oltre al salto di quota definito dalla scala di accesso. Sul fronte opposto esiste un altro ingresso da via della vetrina attraversa altra scala e portantino di accesso . L’interno, a tre navate, conserva, oltre a parti di affreschi del Trecento e del Quattrocento, un affresco della Madonna con bambino e santi di scuola umbro romana, attribuibile ad allievi di Antoniazzo Romano.
La chiesa originalmente ospitava diverse sepolture, le cui lapidi dopo la sconsacrazione furono trasferite nel portico di San Silvestro in Capite.
Consacrata da papa Pasquale II (1099-1118), e di nuovo da Innocenzo II nel 1143. ( E’ presente un iscrizione tuttora visibile nella chiesa). Inizialmente era dedicata a Santa Maria in Monticellis Sanctae Mariae in Monticellis Arenulae in riferimento alla via del Monte Giordano posta alle spalle verso via della Vetrina e dove ebbe il suo palazzo Giordano Orsini, che fu creato cardinale da suo fratello Niccolò III;
La chiesa prese piu tardi il nome di S. Maria de Monte Johannis Ronzonis, da Giovanni di Roncione, signore di Riano verso la metà del XII secolo e primo proprietario conosciuto di Monte Giordano.
Solo dalla metà del Cinquecento essa ebbe come titolari i santi Apostoli Simone e Giuda, anche se il loro nome era stato aggiunto a quello della vergine già da un secolo.
La chiesa ancora menzionata dallo Hülsen :«Per il cognome merita di essere ricordata la notizia tramandataci dal Panciroli: “Il Monticello fu d’altezza tale che nel 1598 il Tevere inondando per questi contorni la notte del santo Natale di N. Signore, questa restò intatta dall’inondazione”.»
Dal XVI secolo sino alla sua sconsacrazione la chiesa divenne gius-patronato della famiglia Orsini.
L’edificio fu restaurato nel 1720 da papa Clemente XI, sconsacrato nel 1902 e messo all’asta dal principe Filippo Orsini. Diviso successivamente con un intervento non del tutto rintracciabile all’interno del corpo di fabbrica, fu adibito in parte ad abitazione, in parte a cinema (l'”Alcazar”),e successivamente a ristorante e infine a teatro.
La chiesa viene proposta in vendita attraverso la consulenza di studiofori real estate
Info 06 98184453
Richiesta infomazioni