Il Palazzo
Antico Palazzo Petrucci nel centro storico di Trepuzi, gioiello dell’architettira cinquecentesca. Edificato a partire dal XVI secolo, il palazzo è ubicato nel nucleo antico del paese, accanto alla chiesa Madre. Dal 1998 è stato riconosciuto di interesse storico ed artistico.
Esterno
L’edificio in carparo si articola in due corpi: l’uno più antico, adiacente al sagrato della chiesa, si sviluppa su due livelli, l’ultimo dei quali è incompleto, privo di copertura, ed ornato da decorazioni scultoree; l’altro corpo, quello alla destra del portale d’ingresso, è costituito da due piani che corrispondono in altezza al piano terreno del corpo di fabbrica di cui sopra.
Sulla facciata principale si apre una portale bugnato con arco a tutto sesto, sormontato dallo stemma della famiglia Petrucci-Giugni e arricchito da mensole decorate con motivi naturalistici. Lo stemma, realizzato in carparo, è costituito da uno scudo in cima al quale sono raffigurati due elmi con cimiero, rivolti l’uno verso l’altro. Sul lato sinistro dello scudo è visibile un’aquila con la testa coronata ed una pietra tra gli artigli (a simboleggiare il nome della famiglia). Sul lato destro vi sono tre zampe di capra.
Alla sinistra del portale d’ingresso si aprono una finestra e una porta-finestra sormontate da timpani mistilinei con volute. Al primo piano è presente una loggia con balaustra lapidea impostata su mensole scolpite.
L’interno è caratterizzato da vari ambienti, tra i quali si distingue una stanza, facente parte del nucleo originario dell’edificio, coperta da volta a botte lunettata con peducci decorati e una porta sul cui architrave, in un cartiglio si legge: DOMVS FREQVENTATA DVLCESCIT / ET MALE CONTINVATA / TAEDIVM PARIT / DE KEMPIS / 1601 ( “La casa quando è frequentata diviene dolce, quando è abbandonata produce noia”)
Biblioteca
Il palazzo ospita la biblioteca privata della famiglia, nella quale si raccolgono, disposti all’interno di scaffali del XVIII secolo e in piccoli armadi a vetrata stile Ottocentesco, libri editi in un periodo compreso tra la seconda metà del XVI e l’inizio del XX secolo. Si tratta per lo più di opere di argomento giuridico-legislativo e storico-umanistico
La corte
all’interno dell’edificio su tre lati giace una corte giardinata di singolare bellezza, che caratterizza l’architettura di questo importante palazzetto .
La Storia
Trepuzzi (Trepuzze in dialetto salentino) è un comune italiano di 14.762 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. Situato nel Salento, sorge a nord-ovest del capoluogo provinciale, dal quale dista 11,6 km.
Trepuzzi è inserita storicamente nella Terra d’Otranto, nella provincia di Lecce e nella stessa diocesi. Come tutti gli altri nuclei urbani salentini, anche Trepuzzi ha seguito le sorti e le vicende di invasioni e dominazioni, dai Romani ai Goti, dai Greci ai Longobardi, ai Normanni; fu assoggettata in seguito agli Svevi, agli Angioini, al Principato di Taranto, agli Aragonesi, ai Turchi che la saccheggiarono, ai Francesi e ancora una volta ai Borboni e da ultimo ai Reali di Savoia. Le prime tracce documentali si hanno nel 1190, quando il re Tancredi, dopo la morte dello zio Guglielmo il Buono, divenne conte di Lecce e assegnò tutti i casali del suo contado al Vescovo di Lecce. Fulgo o Fulgone Bello Leccese, consigliere di Guglielmo il Buono, patrizio leccese, fu vescovo di Lecce dal 1180 o 1183 al 1200 e quindi anche pastore di Trepuzzi dopo la donazione.
Da una leggenda pagana si vuole che in località prossima a Sant’Angelo, al tempo dei Romani, sorgesse un’ara dedicata al dio Bacco dove i patrizi della vicina Lupiae si davano convegno per i Baccanali con feste, danze, baldorie, bagordi e orge, donde il nome di “Tripudium” dato al luogo.
Nel corso dei secoli il centro crebbe e si ingrandì grazie alla decadenza del casale di Terenzano. Il feudo di Trepuzzi e il subfeudo di Terenzano furono assoggettati agli Acquaviva D’Aragona, conti di Conversano, i quali ottennere il titolo di marchesi. Nel corso degli anni il feudo fu oggetto di diverse controversie, sorte tra gli ereditari degli Acquaviva, e venne più volte sequestrato dal Regio Fisco per la mancanza di eredi diretti. Nel 1725, il Duca Francesco Carignani, anch’egli ereditario, ebbe l’incarico di governarlo. Più tardi, lo stesso Duca Francesco Carignani comprò il feudo di Trepuzzi e il subfeudo di Terenzano nell’anno 1753. Simboli Profilo araldico dello stemma: Profilo araldico del gonfalone: Monumenti e luoghi d’interesse Architetture religiose Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo, è la chiesa madre di Trepuzzi e risale ai primi anni del XVII secolo. Originariamente era intitolata a san Pietro Apostolo; la dedicazione alla Madonna Assunta avvenne solo a partire dal 1792. La chiesa fu eretta nel 1603 su una costruzione preesistente, di dimensioni più piccole.
Architetture civili Palazzo Petrucci (Trepuzzi), edificato a partire dal XVI secolo, il palazzo è ubicato nel nucleo antico del paese, accanto alla chiesa Madre. L’edificio, in carparo, si articola in due corpi. Sulla facciata principale si apre una portale bugnato con arco a tutto sesto, sormontato dallo stemma della famiglia Petrucci-Giugni e arricchito da mensole decorate con motivi naturalistici. Al primo piano è presente una loggia con balaustra lapidea impostata su mensole scolpite. L’interno ospita la biblioteca privata della famiglia, nella quale si raccolgono libri editi in un periodo compreso tra la seconda metà del XVI e l’inizio del XX secolo. Si tratta per lo più di opere di argomento giuridico-legislativo e storico-umanistico. Palazzo Bianco, sede municipale, fu costruito nel XIX secolo. L’edificio, realizzato in carparo, si sviluppa su due livelli ed è ornato da decorazioni scultoree. La facciata principale, articolata da lesene lisce con capitelli, presenta una bifora centrale sormontata dallo stemma di Trepuzzi e finestre timpanate ai lati. Sopra di esse corrono un fregio e un cornicione finemente decorati. Gli intagli, i capitelli e le strutture architettoniche sono opera del trepuzzino Adamo Miglietta. L’interno, con copertura a volta a spigolo, presenta dei dipinti in stile liberty, eseguiti dal pittore salentino Oronzo Pistone nei primi anni del Novecento. Case a corte, le abitazioni a corte sono situate nell’isolato delimitato da C.so Umberto, via Assunta e via San Giuseppe, zona più antica del paese. La corte ha funzione di filtro tra abitazione e strada e da questa è separata da un portale più o meno decorato in base alle caratteristiche economico-sociali dell’utente. Le abitazioni intorno alla corte sono caratterizzate da un fronte stretto e le stanze si dispongono una dietro l’altra. La scarsa dimensione della casa, in proporzione degli abitanti, porta ad un particolare uso degli spazi esterni, in cui si svolge l’attività domestica. Questa struttura rappresenta quella realtà urbana, i cui caratteri sono propri di una civiltà contadina.