La pandemia ha dato una nuova spinta ad un processo già conosciuto e in corso, noto a tutti come smartworking ed ha anche modificato il mondo del lavoro, portando sempre più persone a lavorare in maniera autonoma (o semi autonoma).
Sono diventate sempre di più le figure lavorative che hanno potuto lavorare da casa e con una buona autonomia.
Gli spazi di coworking ovviano al problema degli svantaggi del lavoro da casa, fornendo uno spazio ed una serie di servizi che rendono il lavoro agevole, ma contemporaneamente anche stimolante e più attivo dal punto di vista relazionale.
Ecco come funzionano e perché sono così amati dai professionisti.
Spazi di coworking: come funzionano?
Si tratta di uffici piuttosto grandi che mettono a disposizione le scrivanie o i singoli uffici (intesi come stanza privata) su prenotazione.
Qualunque lavoratore, che sia un dipendente in smartworking o un freelance, può prenotare lo spazio e pagare la quota per restarci per una giornata intera, oppure per alcune ore. La maggior parte degli spazi di coworking offrono condizioni agevolate simili ad un abbonamento come ad esempio dieci o venti ingressi, oppure un pass settimanale per avere la postazione o anche mensile.
Le tariffe cambiano in base al tempo di permanenza, ma anche ai servizi di cui si vuole usufruire. Nella maggior parte dei casi il pacchetto comprende il WiFi, una certa quantità di stampe e la scrivania accessoriata. Possono esserci poi anche servizi aggiuntivi e ricreativi, come la classica break room con macchina del caffè e un forno microonde.
In un tempo particolare come quello vissuto durante la pandemia, gli spazi di coworking hanno rappresentato una vera e propria alternativa al lavoro solitario da casa, con tutto ciò che un ambiente lavorativo regala in senso positivo.
Infatti, gli spazi di coworking nascono per una vera e propria filosofia lavorativa: condividere idee, opinioni, spazi e momenti di relax o lavoro.
Addirittura, l’idea nasce per i progetti come le startup, notoriamente un tipo di attività votata all’innovazione e, per questo, particolarmente affine alla filosofia di condivisione di idee e progetti.
In genere si sfruttano gli spazi vuoti, come uffici sfitti, con l’ottica di valorizzarli in questo modo e di guadagnare in base a quante persone ne usufruiscono; molto dipende anche dalla zona in quanto per ora sono più frequentati quelli in città piuttosto che nei piccoli paesi, ma potrebbe essere un esperimento molto interessante e anche con prospettive di profitto.